Il cicloturismo è un fenomeno sempre più diffuso in Italia: il Rapporto “Viaggiare con la bici 2023” realizzato dall’Istituto nazionale ricerche turistiche (Isnart) per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, e promosso con Legambiente parla di 33 milioni di cicloturisti nel 2022. Tra i soggetti intervistati, in netto aumento i viaggiatori anglofoni over 50, che, oltre all’attività all’aria aperta, desidera scoprire tradizioni, sapori e luoghi di interesse, lontano dal turismo di massa.
Per venire incontro alle esigenze di questo target, i numerosi parchi cicloturistici e le ciclovie sono un’ottima opportunità per vivere avventure su due ruote in tutta Italia. Alcuni itinerari, inoltre, intersecano luoghi attraversati dal cammino, come nel caso del Piemonte, dove troviamo la Ciclovia Aida, la Ciclovia della Sesia, la Ciclovia delle Tracce dei Ghiacciai, la pista ciclabile del Canale Cavour, quella dei laghi di Avigliana e le piste ciclabili del Parco del Ticino e del Lago Maggiore, oltre alla Ciclovia Francigena della Valle di Susa.
La Ciclovia Francigena in Piemonte, per professionisti e cicloturisti in cerca di storia e cultura
Il Piemonte, come è noto, ha dato i natali a molti campioni e campionesse del ciclismo, e attrae sia molti sportivi, che possono partecipare ai numerosi eventi dedicati, come gare e competizioni, sia coloro che vogliono vivere un’esperienza giornaliera in compagnia. Secondo l’indagine sul cicloturismo realizzata dall’ Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, all’interno di Visit Piemonte, e relativa all’afflusso di turisti in bici nell’estate del 2022, emerge che “l’81,7% opta per un’esperienza giornaliera in gruppi composti da 5 a 10 persone, oppure in compagnia della famiglia o del partner, lungo itinerari facili (43,3%) da affrontare con e-bike (57,2%), che nel 60,3% dei casi, viene noleggiata”.
La Ciclovia Francigena della Valle di Susa coniuga perfettamente questi aspetti e permette di scoprire la storia e le tradizioni locali. Il percorso si snoda in 6 tappe modulabili lungo un totale di 40,45km con un dislivello positivo di 169 metri; si tratta di un itinerario pianeggiante e praticabile durante tutto l’anno anche da un pubblico non esperto, e rappresenta il punto di partenza per i percorsi in mountain bike o bici da strada sui versanti della Valle di Susa. Questo itinerario in bici è stato progettato per collegare 15 comuni, dal borgo di Caselette, alle porte di Torino, fino al Colle del Moncenisio. Ad oggi giunge fino a Bussoleno, con una diramazione verso i laghi di Avigliana, seguendo il versante destro del fiume Dora, attraversando in alcuni tratti campi coltivati, boschi, paesaggi e luoghi di interesse storico e culturale.
In viaggio in ciclovia tra i patrimoni UNESCO del Piemonte (e non solo)
Il percorso della Ciclovia Francigena in Val Susa crea un collegamento con il territorio francese della Maurienne e il percorso ciclabile della Corona Verde e della Corona delle Delizie, nelle vicinanze delle residenze Sabaude, patrimonio UNESCO dal 1997. Sebbene la stessa Via Francigena sia in lizza per ottenere questo prestigioso riconoscimento a livello mondiale, allo stato attuale sono numerosi i punti di interesse che si possono raggiungere in bicicletta, seguendo il ciclo itinerario del cammino in Val Susa.
Fin dalla parte iniziale della ciclovia, gli amanti della storia potranno avventurarsi tra gli scavi archeologici che comprendono la villa romana di Caselette, alle pendici del monte Musinè, e quella monumentale di Almese, oppure avventurarsi fino al castello Cays e al Ricetto di San Mauro. Il Castello Cays è una rocca risalente al 1300-1400, dove nel 1854 trovarono rifugio alcuni membri della famiglia reale di Savoia durante un’epidemia di colera, e che originariamente era abitato da coloro che amministravano i terreni della famiglia. Passato successivamente ai conti di Cays e poi alla Congregazione di Don Bosco dei salesiani venne chiuso nel 2007.
Il Ricetto è invece un complesso fortificato, con doppia cinta muraria, la cui costruzione si stima che fu avviata a partire dall’anno 1029, dove sono presenti una chiesa, un campanile e un ponte levatoio. La costruzione fungeva da riparo per gli abitanti del tempo, in caso di attacchi di nemici o banditi, ma anche da carcere, come avvenne durante la caccia alle streghe del XIV secolo. Oggi è utilizzato come centro espositivo e accoglie numerosi eventi.
Proseguendo lungo la ciclovia, si giunge al borgo medievale di Sant’Ambrogio di Torino, ai piedi del Monte Pirchiriano, noto per le paste di meliga (i biscotti di burro e farina di mais). La particolarità di questo sito è la buona conservazione di gran parte della cortina muraria, sui lati nord, est e sud, e una delle sue quattro torri ancora esistenti, la Torre del Feudo, in cui è stato ritrovato un affresco, che copre l’intera parete est. Un’altra tappa all’interno del borgo è anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni Vincenzo, al cui interno è custodita l’antica urna reliquiario del Santo a cui è intitolata la chiesa, annoverato tra i fondatori dell’abbazia della Sacra di San Michele.
Risalendo in sella alla bici e percorrendo l’itinerario cicloturistico, si arriva quindi a Vaie, dove una visita al Museo Laboratorio della Preistoria permette di conoscere la vita quotidiana durante la Preistoria, grazie a riproduzioni di manufatti, materiali e strumenti, e a un percorso tattile.
Se si è in viaggio nei mesi autunnali, una sosta ristoratrice può essere la “Sagra del Marrone Valsusino”, le cui origini risalgono al 1863, nel borgo di Villar Focchiardo, uno dei luoghi più famosi in Val Susa proprio per la produzione dei marroni. Un’altra opzione è la Cascina Roland, una costruzione risalente al XV sec. e luogo storico di ristoro per pellegrini/e, che prende il nome da un masso erratico posto accanto alle mura, che secondo una leggenda fu spaccato in due con la spada Durlindana dal paladino protagonista dell’“Orlando Furioso”, a seguito della perdita della donna amata.
La tappa successiva per questo viaggio in bici lungo il cammino è San Giorio di Susa, dove si trova l’omonimo Castello, situato nella groppa Morenica, detta Mollare di San Giorio, dei cui resti rimangono la torre rotonda e l’aula affiancata, e che oggi è adibito in parte a risto-pub. Ai piedi del castello si svolge nel mese di aprile la rievocazione storica della “Danza delle Spade”, durante le celebrazioni del santo locale, che rimanda alla leggenda della cacciata di un tiranno in tempi remoti, da parte di alcuni spadaccini coraggiosi. Da segnare anche la Cappella di San Lorenzo, detta cappella del Conte, risalente al 1328, in cui si possono ammirare degli affreschi molto ben conservati.
Arrivando a Bussoleno, temporaneo capolinea della Ciclovia Francigena in Val di Susa, non resta che fare visita a questo borgo medievale, dove è possibile visitare l’antica osteria della Casa Amprimo o Locanda della Croce Bianca, la Casa Aschieri, una bottega del XIV secolo adibita anche ad uso familiare, e un esempio di archeologia industriale, il Mulino Varesio, con la macina del grano e quella per la produzione di olio di noci di inizio ‘900. Da Bussoleno è possibile fare rientro in treno, grazie al collegamento ferroviario Torino- Bardonecchia.
Con Visit Piemonte verso un cammino più inclusivo
La partnership tra la Via Francigena e Visit Piemonte ha tra i suoi obiettivi quello di far scoprire e apprezzare il patrimonio culturale e naturale piemontese lungo l’itinerario francigeno. A questo scopo Visit Piemonte è all’opera, insieme ad altri attori regionali, per rendere fruibili e accessibili a 360° ben 20 luoghi culturali lungo il cammino per 365 giorni l’anno, grazie al progetto “Via Francigena for all”, presentato lo scorso 7 novembre al World Travel Market di Londra. Un passo decisivo verso l’inclusione, in vista sia del Tour de France 2024 che dopo 120 anni di storia avrà il Piemonte come punto di arrivo, sia delle prossime Universiadi 2025 di Torino, i Giochi mondiali universitari invernali della Fisu, un evento che per la prima volta sarà senza barriere e all’insegna dell’inclusività, e che porrà il Piemonte al centro dell’attenzione ciclistica internazionale.
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